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STATEMENT

La mia ricerca si articola nei processi del divenire.

 

Ho visto nel divenire di un punto un racconto in codice Morse.

 

Utilizzo il codice Morse per connettermi all’interno di un tempo metaforico di cui,

non solo ne elaboro la percezione cercando di decifrarne i segni,

ma ne ricerco i meccanismi che dalle origini conducono al futuro.

 

Cucio e incido messaggi che si proiettano in un cortocircuito di interconnessioni spazio-temporali

verso la ricerca e una comprensione del passato, del presente e dell’Oltre.

 

Per me, la tela bianca non esiste.

Nel chiedermi dove sono ora, cosa mi ha portata qui e dove andrò,

mi sono ritrovata a interpretare le mappe più disparate:

ho seguito le linee veloci dei gesti,

le tracce lasciate dalle scarpe sui tappeti,

ho sezionato i vestiti che aderivano alla geografia del mio corpo,

sono entrata nelle mappe del mio cervello fino a proiettarmi

sopra,

             avanti,

 

                             altrove

 

e al di fuori

 

ritrovandomi in due posti contemporaneamente...

e,    chissà,  dove, e       cosa  e              quando ancora

 

 

Essere nello spazio e nel tempo infinito

 

                                                 

                                                                        Diana Pintaldi

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