DIANA PINTALDI
Nata a Roma, in una famiglia di artisti nel 1988, fin da bambina resta affascinata dalle successioni dei fotogrammi che generano i filmati, attraverso i quali, inizia il suo a pproccio al disegno.
Si laurea in scienze motorie, focalizzando sempre più il suo punto di vista sulle successioni di istanti di un’azione, fino ad approfondire numerosi aspetti riguardanti le connessioni tra mente e corpo, tempo e spazio.
Nel 2014 apre il suo studio artistico e nel 2015 espone in una prima personale alla Creative Room Art Gallery, a cui segue una mostra collettiva nella stessa galleria.
In poco tempo cambia la sua prospettiva della tela: se siamo la risultante di una concatenazione interconnessa di eventi, come poter raccontare il divenire su un supporto finito e immacolato come una tela bianca? Come riuscire poi, a fare in modo che l'opera non si esaurisca sui margini del supporto?
Dopo l'esperienza di Atelier al MACRO Asilo del 2019, sente il bisogno di una trama vera e propria, con un vissuto e una storia.
Inizia cucendo un suo dipinto su tela su un antico tappeto di famiglia, seguiranno una serie di lavori tessili che rimaneggerà più e più volte, fino a mettere in discussione tutta la sua ricerca.
Nel 2021, trasforma le pareti del suo studio in una gigantesca mappa concettuale, piena di parole chiave e pensieri ricorrenti a partire dalla sua infanzia. Lavorando su quelle parole e quei pensieri per settimane, mette al centro la parola "punto",
come i numerosi punti dei temi appesi intorno a lei, costellazioni di un disegno più grande in cui cercare un messaggio. E' così che l'idea del codice Morse si conglomera: come tracce di un alfabeto che si combina in segni ininterrotti di futuri potenziali da interpretare e collegare, portando verso un dialogo trasformativo con il supporto e con chi lo osserva.
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Da allora il Codice Morse è elemento imprescindibile delle sue opere:
utilizza suoi mantra palindromi e bifrasici, per entrare e uscire da una circolarità spaziotemporale , oppure inserisce semplicemente pensieri e riflessioni in cerca di una rivelazione successiva.
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Il suo processo di lavoro fortemente simbolico, che si basa su 4 azioni cicliche principali:
attraversare lo spazio del supporto, collegarne i segni creati, proiettarne possibili significati e nella moltitudine di questi, cercarne un'interpretazione.
Tutto avviene usando l'essenzialità della traccia Morse che, come se fosse scaturita da un punto in movimento nello spazio, delinea una serie di accadimenti interconnessi, apparentemente asemici, ma in vero, celatamente e fortemente significativi.
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Nel 2024 espone in una collettiva site specific, "A N I M A M U N D I," presso Spazio Hangar, Via Nathan 41, Roma, a cura di Laura Catini.
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Nel 2023 espone:
- in "LIGHT POEMS", da Borghini Arte Contemporanea - Artisti con la Luce- , Via Belsiana 92, Roma.
- in "WALL", a cura di Massimo Scaringella, Kou Gallery, Via della barchetta 13, Roma
- nella collettiva "VUOTO", parte del progetto MVM nell'Artist Run Space Struttura di Cristallo Odescalchi, Piazza Santi Apostoli, Roma.
- in "GEOGRAFIE A FILO", presso GATE30, spazio performance ideato dall'artista
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Nel 2023 viene contatta dalla Fondazione Pistoletto in merito a degli scatti effettuati alla Galleria Nazionale davanti l'opera di Pistoletto, "un Giovanotto (la smorfia)". La serie (2017 a oggi) racconta il ritratto della famiglia di Diana Pintaldi in divenire.
Nell'ottobre dello stesso anno, la performance ha avuto luogo con la partecipazione di Michelangelo Pistoletto in persona.
Un video della performance è presente sulla pagina instagram della Galleria Nazionale e di Diana.
Il 25 giugno, è uscita l'intervista a Diana Pintaldi e Michelangelangelo Pistoletto di Luca Deias sul Journal di Cittadellarte, in occasione del 90 esimo compleanno del Maestro.
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Nel 2019 ottiene l'Atelier al MACRO di Via Nizza, Roma, in cui realizza una serie di opere "anima l'istante".
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Nel 2015 espone in una personale e poi in una collettiva nella Creative Room Art Gallery, di Lorenzo Cantarella a Roma.
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