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BIOGRAFIA

CV

Nel 2023 viene contatta dalla Fondazione Pistoletto in merito a degli scatti effettuati alla Galleria Nazionale davanti l'opera di Pistoletto, "un Giovanotto (la smorfia)". La serie di scatti negli anni (2017 a oggi) racconta il ritratto di famiglia di Diana Pintaldi in divenire.  A ottobre, la Galleria Nazionale ha aperto le sue porte in esclusiva per proseguire la performance artistica del ritratto di famiglia dell'artista in divenire davanti all'opera, questa volta con la presenza di Michelangelo Pistoletto in persona. I due artisti hanno poi avuto l'occasione di visitare la Galleria Nazionale insieme e sotto la guida della direttrice Cristiana Collu.

 

Nel 2023 espone:

- in "LIGHT POEMS", bipersonale con Roberto Vignoli, da Borghini Arte Contemporanea - Artisti con la Luce- , Via Belsiana 92, Roma. 
- in "WALL", a cura di Massimo Scaringella, Kou Gallery, Via della barchetta 13, Roma

- nella collettiva Vuoto, parte del progetto MVM nell'Artist Run Space Struttura di Cristallo Odescalchi, Piazza Santi Apostoli, Roma.

Nel 2019 ottiene l'Atelier al MACRO di Via Nizza.

Nel 2015 espone in una personale e poi in una collettiva nella Creative Room Art Gallery, di Lorenzo Cantarella a Roma.

 

BIO

"Sono nata a Roma in una famiglia di artisti nel 1988. 

Fin da bambina sono stata affascinata dalle successioni dei fotogrammi che generano i filmati, attraverso i quali, è iniziato il mio approccio al disegno. 

Mi sono laureata in scienze motorie focalizzando sempre più il mio punto di vista sulle successioni di istanti di un’azione, fino ad approfondire numerosi aspetti riguardanti le connessioni tra mente e corpo, tempo e spazio.

 

Nel 2014  ho aperto il mio studio artistico dove ho iniziato la mia ricerca pittorica sul movimento, e nel 2015 ho esposto in una prima personale alla Creative Room Art Gallery, a cui è seguita una mostra collettiva nella stessa galleria.
Progressivamente è cambiata la mia prospettiva della tela: se siamo la risultante di una concatenazione interconnessa di eventi, come poter raccontare il divenire su un supporto finito e immacolato come una tela bianca?

Dopo l'esperienza di Atelier al MACRO Asilo del 2019, ho sentito il bisogno di una trama vera e propria con un vissuto e una storia.
E' così che, cucendo su un antico tappeto di famiglia un mio dipinto su tela, seguiranno  una serie di lavori su tessili che rimaneggerò più e più volte, fino al punto di mettere in discussione tutta la mia ricerca.

Nel 2021 ho trasformato le pareti del mio studio in una gigantesca mappa concettuale, piena di parole chiave e pensieri ricorrenti a partire dalla mia infanzia.  Lavorando su quelle parole e quei pensieri per settimane, ho riconosciuto nel punto del cucito tracce dell'alfabeto Morse, come fossero segni ininterrotti di futuri potenziali da interpretare e collegare per un dialogo trasformativo con il supporto e con chi lo osserva."

 

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